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Recensioni

  • 31_12_2010 - "Un ebreo garibaldino" su Rivista di storia finanziaria
    Scheda di "Un ebreo garibaldino" su «Rivista di storia finanziaria», numero 25, luglio-dicembre 2010

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    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 28_4_2010 - "Un ebreo garibaldino" su The Forward Newspaper online
    Recensione di Benjamin Ivry in lingua inglese su
    The Forward Newspaper online
    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 13_9_2009 - "Un ebreo garibaldino" su Il Sole 24ore
    Recensione di Giulio Busi.
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    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 19_6_2009 - "Un ebreo garibaldino" sul Nuovo quotidiano di Puglia
    Angelo Petrelli segnala "Un ebreo garibaldino" sul "Nuovo quotidiano di Puglia" del 16 giugno 2009.

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    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 1_6_2009 - "Un ebreo garibaldino" su L'Indice
    L'Indice dei Libri di giugno pubblica una segnalazione a cura di Vincenzo Pinto di "Un ebreo garibaldino".

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    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 1_6_2009 - "Un ebreo garibaldino" su Hazman Veharaion
    Bruno Porto su «Hazman Veharaion» (Il Tempo e l'idea), a. XVII, nn. 1-12 (Gen-Giu 2009)
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    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
  • 29_4_2009 - "Un ebreo garibaldino" sul portale Moked
    Noterelle - Prigionieri di Tito
    di Alberto Cavaglion
    Questa settimana vorrei segnalare un libro, stampato da una coraggiosa casa editrice specializzata in storia dell'anarchismo: Joseph Marcou-Baruch, "Un ebreo garibaldino", a c. di V. Vantaggio (Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 2009). Libertari anarcoidi hanno sempre fecondato la storia dell'ebraismo italiano, che per altro deve tutto a numerosi maestri stranieri (Chajes, Glass, Margulies, Beilinsohn). Marcou Baruch (1872-1899), originario di Costantinopoli aveva girovagato per l'Europa, prima di mettere radici in Italia. Attratto dai movimenti risorgimentali fu volontario al seguito di Ricciotti Garibaldi in occasione della guerra greco-turca. La curatrice annuncia una monografia su di lui, al termine di un lungo lavoro di scavo, di cui gli studiosi dovranno esserle grati.
    Troppo a lungo ci dimentichiamo di intellettuali anticonformisti come questo ebreo in camicia rossa. Baruch insegnò agli ebrei italiani di fine Ottocento che l'ebraismo è compreso nell'idea di "Oriente libero": per questo partì volontario per combattere in difesa della libertà della Grecia, in una guerra che vedeva come anticipatrice della libertà di Sion. Il nome di Marco Baruch è fondamentale per la storia del sionismo italiano. A lui si deve il primo documento "ufficiale". Come è noto, al primo congresso del 1897 gli italiani parteciparono in absentia, inviando un telegramma: "Ai piedi dell'Arco di Tito Marcou Baruch manda un saluto a chi riaccende il primo lume del candelabro".
    Il telegramma era firmato così: "I prigionieri di Tito". Un'assonanza con la mozartiana "clemenza" del medesimo? Non direi. Direi che era una metafora della schiavitù dell'ebraismo diasporico, una metafora ancora attuale per rappresentare il declino dell'ebraismo europeo, rispetto a quello americano e a quello israeliano. Chiamati a partecipare ad un congresso che ridisegnasse gli scenari del terzo millennio, prigionieri della memoria come siamo, prigionieri soprattutto della piccola politica italiana, insomma prigionieri di noi stessi credo dovremo continuare a mandare telegrammi con la firma del geniale Baruch.
    Moked, portale dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

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  • 4_4_2009 - "Un ebreo garibaldino" su Rivistaonline
    Recensione di Angelo Pagliaro
    Il fenomeno del "garibaldinismo" è stato ampiamente studiato e analizzato, mentre l'indagine sui rapporti politici, ideologici, religiosi e psicologici tra le varie "ondate" e le varie componenti che costituiscono il "volontariato in armi" continua ad arricchirsi, giorno dopo giorno, di interessanti contributi storici. Segnaliamo ai nostri lettori un libro curato da Valentina Vantaggio, ricercatrice di Storia dell'ebraismo e di Relazioni internazionali presso l'Università del Salento e impreziosito da una prefazione di Maurizio Antonioli, docente di Storia contemporanea all'Università Statale di Milano. Nei suoi appunti, che costituiscono il cuore del libro, Joseph Marcou Baruch parla dei suoi incontri, racconta dei giorni passati ad Atene e dei suoi compagni d'armi...
    continua su Rivistaonline

    SCHEDA: Un ebreo garibaldino
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