L'inchiesta giornalistica di Stajano-pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1975- e' un'analisi e un atto di denuncia limpida,lucida e spietata insieme dei meccanismi del potere giudiziario, dell'influenza ideologica che lo condiziona o persino ne determina l'operato,della colpevole omerta'-ieri come oggi-delle forze dell'ordine ma dall'altro lato e' in grado di far emergere una societa' civile -quella pisana degli anni settanta- nella quale lotta continua,gli anarchici,i comunisti,i fraterni amici di Serantini non ebbero esitazione alcuna a denunciare l'efferato omicidio davanti alla nazione.Cagliaritano di origine-nacque nel 1951-trascorse gran parte della sua infanzia in uno istituto religioso-quello del "Buon Pastore"- ove dimostrera' la propria insofferenza per la falsa autorita' e per l'ordine coatto delle suore-che gestivano l'istituto-e per I docenti.Ma sara' il trasferimento all'istituto di rieducazione pisano "Pietro Thouar"a consentirgli di entrare in contatto con l'humus politico-culturale della citta':con la Fgc-dopo aver conseguito la licenza media presso la scuola statale "Fibonacci"- dalla quale prendera' congedo ,con Lotta continua e il Mercato rosso- ove dimostrera' un apprezzato attivismo politico in difesa dei piu' umili- e infine nel 1971-dopo essersi impiegato presso la Ibm in un ufficio di perforazioni schede-con la realta' anarchica pisana e in particolare con il Gruppo anarchico Pinelli.L'assidua frequentazione del circolo gli consentira' di scoprire finalmente la sua vocazione politica,vocazione di cui dara' prova con la stesura di un volantino-che risale al 1972- in difesa di Valpreda.E sarà proprio il '72 a segnare l'inizio della fine .Arrestato per vilipendio alle forze di polizia- durante una manifestazione di protesta contro una conferenza missina-sara' condotto alla Caserma Mameli dalle guardie di ps e da qui al Carcere "Don Bosco" nella cella numero 7 dove consumera' la sua lenta agonia-che durera' trentadueore- fra l'indifferenza e il cinismo delle guardie , del pm e del medico del carcere.Morira' per emoraggia celebrele-causata dalle percosse subite dalle guardie di ps-il 7 maggio del 1972.Nonostante le perizie medico-legali,nonostante le evidenze emerse sulla gravissima responsabilita' delle forze dell'ordine,nonostante le pressioni politiche perche' I colpevoli venissero identificati e puniti,il "caso Serantini" fu abilmente insabbiato e se la vita gli aveva riservato solitudine , tristezza e miseria neanche da morto pote' avere giustizia.
Gagliano Giuseppe
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