prezzo: € 12.00
192 pp, ill.
anno: 1998
collana 'Biblioteca di storia dell'anarchismo'
ISBN 88-86389-36-1
IL LIBRO E' ESAURITO
AUTORE:
Furio BIAGINI
NATI ALTROVE (ESAURITO)
Il movimento ebraico tra Mosca e New York
prefazione di Nathan Weinstock
Il presente volume, basato su una solida documentazione tanto memorialistica e archivistica quanto storiografica, propone per la prima volta in Italia la storia del movimento anarchico di lingua yiddish introducendolo nella sua dimensione transazionale per coglierne la specificità ed evidenziarne l'originalità e i legami con la tradizione messianica ebraica. Tra il 1880 e la Prima guerra mondiale migliaia di ebrei emigrarono dall'Europa centrale e orientale per sfuggire alla miseria e alla violenza dell'antisemitismo. Tra questi emigranti, sradicati e senza "coscienza di classe", l'anarchismo reclutò molti seguaci che fornirono al movimento libertario un gran numero di prestigiosi e provati militanti. Molti di questi appartenevano alla intellighenzia radicale che aveva combattuto l'autocrazia zarista e lottato per politicizzare e unire il nascente proletariato ebraico, la cui storia costituisce uno dei più affascinanti, ma dimenticai capitoli nelle vicende del movimento operaio internazionale. Nella maggioranza giovani ebrei allevati nel timore di Dio e nel rispetto delle tradizioni religiose, furono in seguito trascinati dalla grande corrente dell'utopia rivoluzionaria. Non solo secoli di autogestione comunitaria predisponevano il popolo di Israele a recepire le teorie dell'associazionismo mutualistico, del federalismo, e dell'autonomia comunale propagandate dai teorici libertari; era la stessa componente etica della spiritualità ebraica e il pensiero messianico (secondo Martin Buber l'idea più originale che l'ebraismo aveva lasciato in eredità alle moderne teorie radicali) con la sua aspirazione escatologica a un avvenire radicalmente nuovo, a orientare, in situazioni sociali e culturali particolari, determinati gruppi ebraici verso l'anarchia.