Annie LE BRUN a cura di Martina Guerrini
L'ECCESSO DI REALTà
La mercificazione del sensibile
Annie Le Brun sostiene in questo lavoro la sua personale rivolta contro la mercificazione della sensibilità, l’ultima arma che ci è rimasta per non soccombere all’isolamento dell’identico e del cinismo dominante. La globalizzazione economica è anche uniformità del pensiero e della vita, dove il linguaggio tecnologico sta sostituendosi alla poesia e al sogno nel tentativo di rendere mute sensazioni, emozioni e percezioni uniche in ognuno di noi. L’eguaglianza diventa indistinzione e omologazione, il sospetto subentra all’intuizione, la razionalità diviene incoerenza, l’individualità si trasforma in identità.
«Come credere sulla parola ad una società che non ne ha alcuna» è una delle domande che l’autrice pone nel testo, affrontando questioni sempre “scomode” come quella della responsabilità di artisti e intellettuali ormai «sovvenzionati» e complici di questo processo che cospira contro la libertà.
L’eccesso di realtà sfida la contemporaneità attraverso una critica radicale che intreccia filosofia, arte, poesia, antropologia e politica. Senza malinconia e senza alcun intento agiografico, Breton, Jarry, Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, De Sade, Marcuse si susseguono nelle pagine di un libro scritto superbamente, con linguaggio colto, sensuale e tagliente allo stesso tempo.