Chiara GAZZOLA, Sebastiano ORTU
DIVIETO D'INFANZIA. NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA
Psichiatria, controllo, profitto.
La tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all’infanzia e all’adolescenza codificando nuove diagnosi psichiatriche, colpevolizzando espressività e comportamenti, sancendo nuovi limiti di definizione delle presunte anomalie e offrendo all’industria farmaceutica proficui sempre più copiosi.
L’ADHD e le diverse classificazioni depressive, fra le quali il DDDU, rappresentano gli esempi più eclatanti.
La scuola pubblica è il luogo privilegiato per avviare, attraverso strumenti approssimativi, l’iter diagnostico.
Quali le possibilità di opposizione alla diffusione degli screening e a obiettivi formativi che limitano la libertà professionale degli insegnanti? Quali le alternative per i genitori?
Affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l’infanzia, tutta la comunità adulta dovrà difendere le nuove generazioni e la propria responsabilità tornando a riflettere sull’importanza dell’ambito sociale e relazionale.
Indice
7 Premessa alla nuova edizione
9 Prefazione
13 Il pensiero sbagliato
23 Il controllo psichiatrico sull’infanzia
30 L’ADHD in usa
34 In Italia: non solo ADHD
43 Scenari futuri
47 Appendice
51 Questionario DSM-IV / ICD-10
Aggiornamenti alla seconda edizione
59 Il DSM-5 e le nuove nomenclature
65 ADHD: dal Protocollo diagnostico/terapeutico al Registro nazionale
71 La scuola tra mercato e controllo sociale
80 Disabilità e sostegno scolastico
83 “Disturbi, disagi e svantaggi”: i BES
88 Dalle certificazioni alla somministrazione di psicofarmaci
90 Pedagogia e clinica: due ambiti contrapposti