Santo PELI
LA RESISTENZA DIFFICILE
Nel comune senso storico, continuano a circolare incrostazioni retoriche che alimentano una memoria unanimistica della Resistenza, nonostante la storiografia abbia da tempo iniziato a sottoporre miti e certezze a un’opera di verifica. Censure, rimozione di momenti ritenuti imbarazzanti o disdicevoli rispetto a una versione altisonante ed eroicistica, hanno finito per togliere comprensibilità e fascino al periodo di storia nazionale più ricco di protagonismo popolare, di drammi collettivi, di difficili scelte individuali, a volte eticamente e intellettualmente motivate, spesso solo necessitate dalle tumultuose circostanze.
Opporsi al revisionismo liquidatorio è possibile solo attraverso una maggior consapevolezza delle contraddizioni e delle lacerazioni vissute dai resistenti, attraverso l’analisi delle difficoltà, soggettive e oggettive, del resistere, per poterne apprezzare fino in fondo, perché no, anche l’epicità.
Ripubblicato a distanza di anni dalla prima edizione, il volume contribuisce a valorizzare i momenti alti, senza però espellere le ambiguità, le debolezze, i coni d’ombra, le fratture interne che segnano il percorso della Resistenza. Il farsi della Resistenza è un lungo e travagliato lavorio di distillazione, che mette a dura prova scelte collettive e vocazioni individuali, non sempre rettilinee, non sempre irreversibili. Ma che senso avrebbe continuare a rimuovere la tortuosità, i “costi di formazione”, le mutazioni intervenute nel farsi della Resistenza, come se si trattasse di pagine vergognose, o indicibili?
Indice
9 Prefazione alla seconda edizione
13 Introduzione
17 La morte profanata. Riflessioni sulla crudeltà e sulla morte durante la Resistenza
33 “Rendere il colpo”. Osservazioni su novità e difficoltà della violenza partigiana
49 Vecchie bande e “nuovo esercito”; i contrasti tra partigiani nella “grande estate” del ‘44
73 Violenza e comunità locali nella guerra partigiana
95 Il caso Nicola Pankov
107 Operai e Resistenza
137 Indice dei nomi