Rosa Luxemburg (Zamość, Polonia 1870-Berlino, 1919) è stata un'originale interprete del marxismo e rivoluzionaria dell'epoca della Seconda internazionale. Di origine ebraica, costretta all'esilio per le persecuzioni politiche in Germania aderisce al Partito socialdemocratico divenendone una delle principali esponenti dell'ala radicale. È stata una convinta antagonista del revisionismo teorico di E. Bernstein e del modello leninista del partito. Nella sua opera principale, Die AkkumulationdesKapital (1913), partendo dagli schemi marxiani di riproduzione allargata, spiegò l'espansione imperialistica con la necessità per il capitalismo di sfruttare i Paesi coloniali e sottosviluppati non solo come riserve di manodopera e di plusvalore, ma anche come mercati di sbocco. Allo scoppio della Prima guerra mondiale prese nettamente posizione contro il conflitto sostenendo una linea internazionalista e nel 1916 fu tra i fondatori dello Spartakusbund e nel 1918 diresse il periodico «Die Rote Fahne». Insieme a K. Liebknecht partecipò alla Rivoluzione tedesca del novembre del 1918, alla fondazione del Partito comunista e ideò e sostenne l'insurrezione spartachista. Entrambi furono assassinati, nel gennaio 1919, dai soldati dei Freikorps, i gruppi paramilitari agli ordini del governo del socialdemocratico Friedrich Ebert e del ministro degli Interni, Noske.
Rosa LUXEMBURG a cura di Massimo Cappitti
La rivoluzione russa - Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa
€ 12.00
128 pp, ill.
2017
Nelle grandi manifestazioni studentesche degli anni Sessanta, accanto ai ritratti di Marx e Che Guevara venivano innalzati fieramente [...]